Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

le conoscenze da noi ormai accettate, bensì con un interessante apporto il cui valore noi e gli altri analisti dovremmo riconoscere» 12• L'ala intransigente del Comitato non era dello stesso parere e le reazioni, di cui si fece interprete in una lettera Abraham, non mancarono di farsi sentire. Nella lettera con toni un po' criptici l'analista berlinese affermava che era molto preoccupato per certi «segni di un fatale sviluppo inerente a questioni vitali della psicoanalisi». Incoraggiato da Freud a precisare meglio le sue inquietudini, Abraham le esplicitava, dicendo «che vedeva nei due libri in questione segni di una regressione scientifica che assomigliava molto a quella di Jung, dodici anni prima»13 • Data la gravità il Comitato doveva riunirsi per discuterne al più presto e comunque prima del prossimo Congresso Internazionale, che si sarebbe tenuto a Salisburgo in aprile. Intervenne anche Sachs a sostenere le posizioni assunte da Abraham, pur con l'intento di affiancarsi a Freud per giungere ad un accomodamento che dal punto di vista dei berlinesi comportava comunque che Rank e Ferenczi si dimostrassero più disposti ad accettare delle critiche. Rank e Ferenczi venuti a conoscenza di quanto si stava dicendo su di loro passarono al contrattacco. Ferenczi espresse a Freud in una lettera tutto il suo risentimento e la sua amarezza: Rank mi ha comunicato il contenuto dell'ultimo colloquio avuto con Lei. Il passo fatto da Abraham non solo mi ha molto depresso, anche perché ho sempre scorto dietro alla sua c�uta gentilezza i segni di una ambizione smodata ed invidia. Ora queste passioni sono arrivate a tal punto ad accecarlo da osare - contro ogni ragione - di tacciare il lavoro in comune e Il trauma della nascita come espressioni devianti. Il C;_Oraggio di attaccarci, rivolgendosi a noi apertamente non 171

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