Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

duta perché il paziente non era là dove potesse accadergli. In questo caso, l'unico modo di ricordare per il paziente è quello di sperimentare questa cosa appartenente al passato per la prima volta nella situazione attuale, vale a dire, nel transfert.Ecco allora divenire questa cosa, assieme passata e futura, materia del qui ed ora, sperimentata per la prima volta dal paziente.Equivalente quindi del ricordare, questo risultato corrisponde al venir meno della rimozione nel corso dell'analisi del paziente psiconevrotico (trattamento classico freudiano). ULTERIORI APPLICAZIONI DI QUESTA TEORIA Paura della morte Basterà una leggera modifica per far sì che l'ipotesi di fondo, relativa alla paura del crollo, possa essere traslata in una specifica paura della morte. Si tratta forse della paura più comune, tanto da essere stata inglobata nei precetti religiosi relativi a un aldilà, come a negare la realtà della morte.Quando la paura della morte è un sintomo significativo, la prospettiva di una vita futura non riesce più a recare sollievo perché il paziente è compulsivamente alla ricerca della morte. Anche in questo caso, ad essere inseguita è la morte che, già avvenuta, non è stata ancora sperimentata. Quando Keats si descrisse «quasi innamorato della confortante morte» egli, in accordo con quanto abbiamo esposto più sopra, stava desiderando ardentemente quel sollievo che gli sarebbe giunto se solo avesse potuto "ricordare" di essere morto; ma, per poter ricordare, avrebbe dovuto sperimentare la morte in quel momento.. La maggior parte delle mie idee sono ispirate dai pazienti, verso i quali riconosco il mio debito. Particolarmente, a uno di essi debbo l'espressione «morte fenomenica».Ciò che era avvenuto nel passato era la morte come 135

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