Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

PREMESSA È solo recentemente che si è aperta per me, attraverso l'esperienza clinica, una nuova possibilità di comprensione del significato della paura del crollo. Ed è questa concettualizzazione, ripeto, nuova per me come forse per altri che operano in ambito psicoterapeutico, che qui di seguito intendo argomentare. Ovviamente, se nelle mie parole c'è una qualche verità, i poeti ne avranno già trattato, ma le intuizioni poetiche non possono certo esonerarci dall'arduo compito di procedere, passo dopo passo, dall'ignoranza verso il nostro scopo che è di conoscenza. Ritengo inoltre che uno studio specifico su questo tema conduca a un ripensamento di quei problemi che, quando nella clinica non si sia in grado di operare così come desiderato, creano imbarazzo e, come conclusione, indicherò quali ampliamenti della teoria io proponga alla discussione. VARIABILITÀ INDIVIDUALE La paura del crollo è una caratteristica rilevante in alcuni pazienti, ma non in altri. Da questa osservazione, 127

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