Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

passarono la corda al collo e lo strozzarono - diciassett'anni, un ragazzo innocente - e penzolò nel vuoto fra gli spasimi atroci dell'agonia quel corpo d'efebo così bello [...]35 • All'interno di confini spaziali e temporali così rigidamente delimitati c'è un mondo ambivalente, un ibrido di sangui, di fedi, di lingue (forse vale anche qui la legge strutturale di cui parla Lotman per cui la fissità più rigida si coniuga alla fluidità più proteiforme). Figure in bilico su un discrimine (su un compromesso?), come Mirtia Mirtia disse (studente siriano ad Alessandria; regno di Costante Augusto e di Costanzo Augusto; un po' pagano e un po' cristianeggiante): [...], (Rischi}36 come Oroferne figlio d'Ariarato: Asiatico nel cuore; ma nei modi e nella sua favella, greco. (Oroferne)31 Un miscuglio di etnie: Così gli Alessandrini correvano alla festa: ecco, s'entusiasmavano, acclamavano in greco, in egiziano, anche in ebraico [...]. (Re alessandrini)3 8 Qui l'identità greca, che per Kavafis significa innanzitutto il possesso della lingua greca, non può dunque mai essere pura e monodirezionale: dipende sempre dai punti di vista. Per i barbari è un' impresa talora impossibile, come per il patetico Aristòmene, figlio di Menelao: 84

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