Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

E Alessandro risponde [il corsivo è mio]: Tu scrivi che ho preso i regni dell'Occidente e li ho distrutti. Sappi dunque che ogni uomo dal basso sale verso f'.alto. Sappi che l'Occidente non era che l'inizio e adesso vengo in Oriente13 • In altre parole (ma c'è bisogno di dirlo?) le direttrici geografico-ideologiche del Romanzo neogreco sono diametralmente opposte a quelle di Livio: ivi Alessandro, Asia perdomita, soltanto per assurdo potrebbe arma in Europam vertere; qui invece, ma dirlo in latino è quasi una bestemmia, arma, Europa perdomita, in Asiam vertit. Per precisare un po' meglio le implicazioni ideologiche di queste interessanti innovazioni sinora sfuggite alla critica, è necessario passare dal versante della tradizione popolare a quello della tradizione dotta e personale. Per quanto riguarda il settore bizantino non disponiamo purtroppo di una ricerca complessiva sulla «fortuna» di Alessandro e non sono in grado, pertanto, di affermare per ora alcunché. Sappiamo che la redazione bizantinao meglio il gruppo delle redazioni che costituiscono la fase bizantina del Romanzo -deve aver avuto una diffusione notevole, almeno a giudicare dal numero dei codici che ci sono pervenuti-e certo la notizia (che peraltro poteva anche filtrare per altra via) si prestava a un'utilizzazione polemica antiromana (anticattolica) sul tipo di quella prodotta da Gualtiero di Chàtillon nell'Alexandreis contro cui - stando alla brillante analisi di Braccesi - reagisce il Petrarca. Per quanto riguarda invece l'età della turcocrazia disponiamo del prezioso lavoro di Georg Veloudis, che ha sistematicamente ricercato luoghi di storici, cronisti e letterati greci relativi alla figura di Alessandro nel periodo 1400-1830-periodo, come s'è detto, in cui assistiamo alla travolgente fortuna editoriale del Romanzo. Orbene, 69

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