Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

do: Molti anni al re Alessandro. E Alessandro entrò insieme con loro dentro al castello di Roma e andarono al tempio del grande Apollo8 • In altre parole: ciò che in Livio - e poi in Petrarca - può essere contemplato solo come un'ipotesi retorica (si arma Asia perdomita in Europam vertisset) nel Romanzo neogreco è dato come fatto compiuto. Al punto che, con quella naturalezza di cui è capace solo il migliore surrealismo, sono qui i Romani ad effettuare la proscìnesi, quelle humi iacentium adulationes che sono per Livio il segno ripugnante del dispotismo orientale. La seconda novità sta nel rilievo simbolico dell'episodio. Rilievo che non dipende soltanto dall'amplificatio, per sviluppo e per inserzione, cui viene sottoposto il testo dello Pseudo Callistene (poche righe diventano cinque pagine) ma, ancor più vistosamente, dalla cornice in cui esso risulta collocato. Mentre nello Pseudo Callistene la diversione occidentale interessa soltanto Roma (e Cartagine), nella redazione neogreca l'episodio romano s'inquadra infatti nell'ambito di un omaggio corale dell'Occidente al cosmocratore9 , omaggio che è significativamente dichiarato nell'incipit: E mentre muoveva alla volta di Roma gli si fecero incontro i re e i principi della Lacedemonia, della Sicilia e della Pulia [Apulia], tutto il Riakòn e tutta la Golthi 10 • Gli si fecero dunque incontro recando doni preziosi e un contingente di soldati e un tributo di dodici anni. E gli portarono anche una corona regale con le pietre preziose. Così dunque tutti i re dell'Occidente vennero a prosternarsi dinanzi a lui, e a tutti egli diede ordinamenti giusti. E avvicinandosi Alessandro a Roma... e nell'explicit dell'episodio: 67

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==