Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

lettura - G. Sasso, continuando e arricchendo il discorso su Le strutture anagrammatiche della poesia, Milano, Feltrinelli, 1982, considera l'orditura formale del testo «un reticolo in cui la vita stessa del processo ideativo si dispone in un legame dibattuto di incroci o intersezioni semantiche, ciascuna delle quali ha attratto il poeta al convincimento di un'adesione formale: le parole, che tenderemmo a credere solo rappresentative dell'espressione linguistica, espongono in realtà una verità più attenta alla molteplicità dei percorsi formali del senso, ciascuno dei quali ha origine dalla fuiucia illimitata della mente poetica nella organizzazione materiale del linguaggio» [c.n.]. 55 O. Mandel'stam, La quarta prosa, cit., p. 128. 56 Ibidem. 57 G. Seferis, op. cit., p. 40. 58 Cit. in Seferis, ibidem. 59 «L'adolescente Pasternak ha mosso il suo primo passo all'indietro: verso il paradiso, in profondità». In M. Cvetaeva: Il poeta e il tempo, Milano, Adelphi, 1984, p. 171. Si veda tutto il capitolo sulla poesia lirica e la natura: «Poeti con storia e poeti senza storia». 60 J. Derrida, Della Grammatologia, Milano, Jaca Book, 1969, p. 247. 61 O. Mandel'stam, La quarta prosa, cit., p. 129. La comprensione della stoffa è al centro anche di questa strofa del grande poeta della rinascita greca C. Kavafis: «S'informava della qualità della stoffa/ o del prezzo, con voce sorda/ resa quasi afona dal desiderio». Epizumia. In C. Kavafis, Cinquantacinque poesie, Torino, Einaudi, 1968, pp. 130-131. 62 /vi, p. 166. 63 M. Cvetaeva, Il poeta e il tempo, cit., p. 157. 64 G. Seferis, Le parole e i marmi, cit., p. 26. 62

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==