Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

ipoteticamente corrispondente ad altrettanti interventi temporali nel presente operativo dell'«io scrivo». Ogni punto della scala multipla, che conduce alla redazione finale, riguarda un intervento temporale (quel presente «io scrivo») e una corrispondente redazione: il punto chiave della scala sta nella non cumulabilità di un'unità sull'altra. Ogni stadio non è frutto della somma dei precedenti ma nasce dalla catastrofe, dalla messa in scacco di quelli. Nel substrato genetico del testo riconosciamo un vero scisma della somma (Some schism in the Sum-). Questa ricostruzione a posteriori ha senso solo metodologico, in quanto offre ipoteticamente l'immagine di un grado qualsiasi della scala dove si osserva nell'unità temporale - come nella pagina del diario meteorologico - l'insieme delle reazioni degli elementi coinvolti nel sistema, presi nel massimo di fluidità, di trasformabilità reciproca. Ogni passaggio ablativo, indiretto, è caratterizzato dunque dalla condizione (impossibile a riscontrarsi nel caso nominativo, nell'opera presa come compiuta) di massima arrendevolezza di tutti i materiali linguistici. Questa arrendevolezza, e quindi ricettività, istantanea, all'impulso linguistico, Mandel'stam la chiama: reversibilità. Reversibilità: esca della semantica La reversibilità è una proprietà della materia poetica «che si lascia di molto indietro ogni mossa associativa della moderna poesia europea». Essa è la capacità che ha un'immagine, un elemento tematico o anche solo verbale di autoriprodursi, quasi una partenogenesi, per cui se ne lancia un secondo, che a sua volta ne genera un terzo, così a continuare finché il moto oscillatorio, il «valzer» non riconduce all'elemento iniziale. 50

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