Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

sismo è la situazione fusionale e quindi sul piano dei rapporti oggettuali la confusione, confusione tra oggetti e tra sé e le cose fuori di sé. Vediamo di approfondire e definire la nostra ipotesi. Il problema, l'etichetta generale, è il disturbo dell'equilibrio narcisistico: i tre sinonimi sono depressione, psicosomatica, dipendenza. Il raggiungimento di una sensazione onnipotente di autosufficienza globale può essere ottenuto secondo itinerari differenti: esistono possibilità di manipolazione, endogena e inconscia, della rappresentazione psichica della realtà che può essere «restituita» in una configurazione interna. Un costante eccitamento maniacale può anche rappresentare un modello alternativo rispetto alla posizione angosciosa-depressiva di chi è costretto a riconoscere il fallimento dei propri tentativi di rapporto oggettuale, senza la possibilità interiore di elaborarne le motivazioni: in questa dimensione, però, la realtà non può che essere vissuta costantemente in modo meccanico, ignorando cioè la reale complessità di ogni situazione in cui entrino in gioco, oltre alle proprie determinazioni a livello consapevole, anche quelle dell'oggetto: ad esempio di un'altra persona con un proprio vissuto e propri circuiti mentali misteriosamente preferenziali. In sostanza una sorta di agnosia nei riguardi delle variabili esterne che possono interferire con la realizzazione del proprio desiderio, la quale richiama il problema della chiarezza dei confini tra il dentro e il fuori. In tale prospettiva può essere inserita l'osservazione di Rosenfeld, che ha paragonato le tossicomanie in generale alla psicosi maniaco depressiva: i due poli della sindrome verrebbero così a coincidere con lo schema alterno del tossicomane, che, da uno stadio in cui il tossico viene adoperato in maniera sporadica e circostanziale, evolve ver197

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