Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

nate alla sorgente e alla brezza (se ne veda, nel capitolo sull'esegesi, l'analisi a distanza ravvicinata), passi che si ripercuotono perciò, strutturalmente (o specularmente), l'uno sull'altro; mentre per quanto riguarda analoghi effetti di simultaneità non razionale perseguìta nell'ambito del percepito, o del pensato, le procedure più forti e decisamente nuove (anche rispetto al contemporaneo, ma solo parzialmente noto, lavoro di Rimbaud, l'altro grande innovatore formale del secolo) saranno proprio le articolazioni poli-isotope degli enunciati ineccepibilmente fondate sulla sintassi (se ne vedano, a titolo di esempio, le formulazioni, al v. 44 e ai vv. 52-53). Complessità della sintassi, dunque, che però può essere perseguìta anche autonomamente (e cioè non in funzione di precisi effetti di senso), come è dato rilevare in alcuni brani, ad esempio nel brano aggiunto sulla musica (vv. 42-51), ove un'unica voce verbale di «rever»- nel senso di «desiderare», «auspicare»- regge le due diverse costruzioni del verbo, richieste dalla diversa situazione del soggetto della proposizione dipendente (a differenza della costruzione di questo stesso verbo nel suo significato corrente di «sognare»), e precisamente con «que» seguito da voce verbale al congiuntivo, per costruzione con soggetto diverso («reve [...] que nous amusions») e con «de» seguito da infinito, per costruzione con soggetto identico («reve [...] de faire [...] évanouir»): costruzioni che per di più si effettuano entro una massa di disgiunzioni e di espansioni di sintagmi proposizionali subordinati, che segmentano e parcellizzano incessantemente la composizione della frase. Tali complessità, pur non vocate - come si è detto- ad effetti di senso esattamente definiti in anticipo, ineriscono a un programma operativo generale che si potrebbe enunciare così: sospensione delle connessioni autojITlatiche evidenti (codificate) fra le singole unità di significato al fine di mantenerne intatto (non attuato) l'intero potenziale semantico. Siamo qui nel cuore delle 171

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