Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

istantaneamente converte in forma la sua storica esperienza»2 e, più in generale, il narcisismo dell'Io che compensa, sul piano della realtà letteraria, ogni eventuale scacco sul piano del vissuto. Per Hérodiade, invece, il narcisismo è quello stesso del testo, inerisce alla fisiologia dell'operazione, che, non per nulla, nel pezzo più innovativo di quegli anni, vale a dire l'Ouverture, ne esplicita la fenomenologia nelle insistite, clamorose strutture di iterazione e, più sottilmente, nel lungo periodo sintattico centrale, retto nel mezzo da un solo verbo («j'en étais à una phrase de vingt-deux vers, tournant sur un seul verbe, et encore très effacé la seule fois où il se présente»3), periodo che, a rigore, è suscettibile di venir letto anche «à rebours», in una sorta di grandiosa specularità attuata sul piano della sintassi (senza contare, naturalmente, gli oggetti-simbolo per eccellenza del narcisismo, di cui il poema, nel suo complesso, offre un cospicuo inventario, quali lo specchio, le pietre preziose, gli ori e i metalli, la notte stellata, la luna, ecc.). A questo punto non ci resta che fornire le precisazioni del caso nei riguardi del narcisismo del Fauno, postulato come diacronico (di fronte alla sincronia del narcisismo d'oggetto, in Hérodiade), in quanto riferito al Soggetto nelle varie fasi della sua relazione al linguaggio. Ebbene, bloccando la diacronia nei suoi due momenti decisivi e ormai istituzionalizzati, il Monologue e l'Aprèsmidi (e rinviando all'ultimo capitolo il minuto scrutinio comparativo di tutti i testi costitutivi del "dossier"), si può dire che nel fauno del Monologue quello che vige è un narcisismo dell'Immaginario, ove lo scacco di fronte alla realtà (rappresentato, nella fattispecie, dalla fuga delle ninfe) trova compenso nel delirio erotico del protagonista, per placarsi alla fine, sintomaticamente, nell'auspicato ricorso al «reve», dentro il sonno che incombe («Dormons: je puis rever à mon blasphème [l'attentato alla stessa Venere] / Sans crime»). Il linguaggio è subordinato 165

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