Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

peggiamenti stroboscopici per sottolineare il ritmo, o spunti tratti dal campo dell'animazione, come disegnicolori-forme in continua e variante composizione-scomposizione, già largamente sperimentati, e con buon successo, specie nei film di fantascienza (ma bisogna andarci piano; potrebbe venirne fuori un orrendo pasticcio, sul tipo di certa pubblicità) e videoclip. Anche un cauto uso del rumorismo filmico potrebbe giovare: suoni vari, come colpi di bacchetta, soffi, squilli ecc. potrebbero collocarsi all'altezza dei segni di interpunzione, o a quella dell'inserimento di parentesi, e così via: e si può notare qui che spesso nella poesia con marcati risvolti visivi, certi segni che vi appaiono, tipo freccette, sinusoidi, simboli matematici, in fin dei conti non sono che allusioni a nuove forme di interpunzione, introdotte come fattori «musicali» in un testo sentito, proprio nella sua visualità, come spartito, appunto, musicale. Ancora un fatto mi sembra da non trascurare, a proposito di visualizzazione «mirata». Come è noto, nella più recente critica (dallo strutturalismo in avanti) l'analisi dei testi è stata spesso simbolizzata in grafemi di vario genere, che, pur nella loro apparente astrazione, dicono molto sulla realtà poetica presa in esame e sulle sue premesse. Ad esempio grafemi per così dire «euritmici» sembrano ricollegarsi ad un momento di equilibri storici, sociologici, psicologici, culturali che in quei segni affiora come «stemma» del componimento; grafemi «disritmici» riportano invece a idee, temi, momenti generali di crisi. Il grafismo riferito ai testi di poesia vale dunque anche per un'interpretazione della realtà storica che le è necessariamente connessa, anche quando non vi appare come parola esplicitata. Non si esclude che tali grafemi possano entrare nel teleschermo ad accompagnare una lettura poetica, anche se probabilmente il loro uso sarebbe più appropriato ad un momento di analisi critica, pure effettuato in tv, quale prefazione e postfazione al testo (e ciò in una 156

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