Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

quente e nitida, dove la cesura è come una finestra aperta su quel che la poesia non potrà mai raccogliere e pronunciare. Un viaggio il cui giornale di bordo ha il silenzio e la dimenticanza come segnalibri. Proprio perché privo di notizie e di diari, il lungo viaggio di Baudelaire lo si può mettere in relazione con alcune immagini dei suoi versi. Non la biografia è, in questo caso, l'appiglio per l'esegesi della poesia, ma la cancellazione della biografia. Non il racconto dell'esperienza, ma il suo oblio. Il Paquebot-des-Mers-du-Sud 1'8 agosto è colpito da un uragano. L'albero maestro e l'albero di mezzana sono spezzati, le vele lacerate. Tuttavia la nave riesce a raggiungere il 1 settembre Port-Louis, dove si ferma, per le necessarie riparazioni, fino al 19 settembre. Da qui riparte per attraccare a Saint-Denis. Charles Baudelaire ha già manifestato al capitano la volontà di non proseguire il viaggio e tornarsene in Francia. A Port Louis il poeta ha conosciuto MadameAutard de Bragard, la dama creola: è stato forse ricevuto nella sua proprietà, dove Bernardin de Saint-Pierre aveva ambientato Paul et Virginie. Il 20 settembre 1841 dall'isola Bourbon Baudelaire scrive a Monsieur Adolphe Autard de Bragard, marito della dama creola, inviandogli dei versi per la moglie: «Poiché è buona usanza, ed è decoroso e conveniente che dei versi indirizzati a una signora da parte di un giovane passino per le mani del marito prima di giungere alla moglie, li invio a voi, in modo che li mostriate soltanto nel caso vi piacciano». Il sonetto, con alcune varianti, farà parte poi delle Fleurs du mal (LXI) e in quella definitiva stesura qui lo si riporta, nella sua lingua e in traduzione italiana. Au pays parfumé que le soleil caresse 115

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