Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

Lunghi silenzi, poi. Per più di otto mesi di viaggio per mare. Nella Correspondance-la successiva lettera alla madre ha la data del 16 febbraio 1842, giorno del ritorno a Bordeaux. Osserva Benjamin in Zentralpark che la sovranità delle immagini esotiche in Baudelaire è avvalorata, resa forte, proprio dalla mancanza del desiderio di viaggio. In questa sovranità priva di desiderio la Malinconia perviene alla sua affermazione. Di fatto l'esotismo di Baudelaire non si alimenta con il racconto di viaggio, né con una riserva di immagini custodite nel libro della memoria, e neppure con la modulazione del gusto dell'epoca. È un · esotismo che già abbandona l'attitudine a quel collezionismo del ricordare, a quella decorazione narrativa che addomestica la natura e fa dell'altro una suppellettile dell'identità. Le immagini esotiche stanno nei versi baudelairiani come le nuvole in un cielo al tramonto: forme mutevoli che trattengono una luce dalla sorgente nascosta, lampi di un altrove che rivelano i corpi, le piante, il mare, prima che essi ritornino nell'irreale fascino di una vita anteriore e mai vissuta. È dal corpo della donna, dal suo profumo, dalla sua «chair spirituelle» che muove il viaggio verso i «charmants climats», verso i porti fitti di vele e di alberi. Il canto degli equipaggi che chiude Parfum exotique è come il coro sulle cui voci è sbalzato il sonetto d'amore: questo nuovo trobadorismo pensa la visione come prossimità di un corpo, come figurabilità del senso dell'odore. Il tableau - che da una parte confina con le immagini de La vie antérieure, dall'altra rinvia ai primi versi del sonetto A une dame créole -è sospeso tra il profumo di un corpo e il profumo dei tamarindi. L'eros tende a una sospensione del tempo, ma il cielo immobile della natura ha nel suo charme la spina dell'impossibile approdo. È per que112

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