Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

so ai suoi seguaci, dove una Zulaika, sublime ma terrena, attende, in veste di }:irri, il poeta al termine del suo viaggio in un Oriente, mitico ma non fittizio, attraverso un iter che gli era stato indicato da I:Jafe�. Più tardi, nel breve ciclo di poesie Chinesisch-deutsche Jahres-und Tageszeiten (Stagioni e ore cino-tedesche) sarà non il Medio, ma l'Estremo Oriente a tentare ancora una volta la curiosità insaziabile di chi, per tutta la vita, aveva cercato di acquisire nuovi orizzonti della Weltliteratur. Ma con le poesie sparse, scritte dopo la pubblicazione nel 1818 del Divano occidentale-orientale, il tempo di Hatem e di Zulaika era concluso per sempre. Il 14 gennaio 1827 Goethe confida a Eckermann: «Questa sera ho notato che le poesie del Divan non hanno più risonanza alcuna in me. Quanto vi è di orientale e di passionale ha cessato di vivere in me; è come la pelle che una serpe, liberandosene, ha lasciato in mezzo alla via». Il che è certo un giudizio eccessivo, ma coerente con la tendenza di Goethe a sottovalutare le sue esperienze ormai superate, travolte dal ritmo incessante delle novità. Roberto Fertonani 109

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