Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

des Tìmur (Libro di Timur) (Tamerlano), che devono essere giudicati nel contesto della poesia gnomica goethiana, unitamente con i Sprichwortlich (Proverbi), Epigrammatisch (Epigrammi), le Xenie e le Xenie miti. Il Libro di Timur, uno dei più provvisori e arbitrari, contiene una poesia Der Winter und Timur (Einverno e Tamerlano), dove il celebre conquistatore asiatico del 1300 viene assimilato, con un parallelismo sottinteso, a Napoleone, potenza demonica capace di invadere e distruggere, ma destinata alla fine ad essere sopraffatta dalle stesse forze incontrollabili che aveva scatenato. Il vertice dell'intero Divan è il Buch Suleica (Libro di Zulaika), un canto a due voci, nel quale Hatem e l'amata esprimono, in un linguaggio ricco di fioriture e di arabeschi, i diversi stadi dell'eterna vicenda d'amore. Goethe era riuscito a captare Marianne nel cerchio magico di questa esperienza, nella quale i particolari autobiografici risultano quasi irrilevanti di fronte al valore di paradigma che la sequela delle liriche esprime. Qui il poeta non si limita a trasfigurare il reale, ma lo colloca su uno sfondo, remoto nel tempo e nello spazio, in modo che acquisti i tratti di un mito ancestrale. Nella letteratura persiana compare spesso il motivo dell'usignolo che s'innamora della rosa, anche se sa che la sua passione porterà inevitabilmente alla sofferenza. Coglievo nel giardino la rosa dell'aurora; la voce dell'usignolo è venuta a prendermi. Soffre come me dell'amore per la rosa e riempie il giardino dei suoi pianti. Percorrevo senza fine i viali lamentevoli, prigioniero di questa rosa e di questo usignolo. La rosa - mi dicevo - è amica della spina: ma l'usignolo pér questo non l'ama di meno. 105

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