Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

Una costante del pensiero di Goethe scienziato, che emerge anche nell'ultima strofa, quando si parla di «torbida ospite», alludendo alla genesi della teoria dei colori, nella quale chiaro e scuro, ombra e luce, sono forze antagoniste e complementari. Dopo il Libro del Cantore, il Buch des Hafis (Libro di lfii.fei) testimonia la priorità che nella visione dell'Oriente Goethe assegna specificamente a questo poeta persiano. Di I:Ja.fe'.? non esistono versioni italiane, scarse e sporadiche sono anche quelle in francese. Ma nella Storia della letteratura persiana di Antonino Pagliaro e Alessandro Bausani, Bausani, che ha trattato il periodo neopersiano, posteriore all'invasione araba, riesce a delineare le costanti di questa poesia. Nel Seicento e nel Settecento il mondo islamico nella sua totalità era tutt'altro che ignorato in Germania, e dopo che nel Seicento Olearius aveva presentato Sa'di, nel Settecento von Hammer aveva tradotto il Divan di Mohammed Schemseddin, detto Hafis. Una delle forme metriche più usuali in terra di Persia era il ghazal (in tedesco Ghasel): consiste in una serie di distici, variabile da sei a trenta, legati fra di loro da ferrei richiami di rime, secondo lo schema aa ba ca da... xa, che creano un'atmosfera di formula magica. Goethe usa solo raramente, adattandola, questa forma di versificazione, che troverà invece una ricorrente fortuna, più tardi, con Friedrich Riickert e August von Platen. Ma attinge spunti e suggestioni dal Divan, dove l:Ja.fe'.? cantava le gioie della vita, il vino e l'amore, in forma al tempo stesso concreta e traslata, in modo che, alla semplice lettura, riesce difficile stabilire se sia un poeta realista o simbolico. Da lui Goethe trae il titolo del libro nono del suo West-ostlicher Divan, il Das Schenkenbuch (Libro del Coppiere), e nel secondo, che si chiama Buch Hafis (Libro di Hafis), instaura un colloquio a tu per tu con una personalità poetica, che era lontana nel tempo ma vicina al suo cuore. Proprio a proposito del Libro del Coppiere e dei suoi due 103

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