Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

non intendeva abbandonare il terreno di una tradizione su cui era saldamente ancorato, ma soltanto acquisire quegli elementi che avrebbero dato al suo lavoro una fisionomia ambivalente nella quale fosse possibile riconoscere quanto doveva alla lettura di I:Jafe� e degli altri poeti persiani che cita nelle Note e dissertazioni. Dopo Canto e figura si legga quello che è forse il capolavoro del canzoniere: Selige Sehnsucht (Beato struggimento) Non dirlo a nessuno, solo a chi è prudente, dato che i più sono pronti a schernire, voglio lodare ogni cosa vivente, che tra le fiamme aspiri a morire. Nella frescura delle notti d'amore, che ti creò, dove creasti tu stesso, una strana sensazione ti coglie, quando il cero arde in silenzio. Non sei più prigioniera delle tenebre, del buio, ti rapisce un ignoto desiderio di un più alto connubio. La distanza non ti dissuade, vieni in volo, affascinata e alla fine, farfalla smaniante per la luce, sei bruciata, e finché tu non avrai questo «muori e diventa», solo una torbida ospite sarai, su questa oscura terra. È una poesia esemplare, non solo per la suggestione di un linguaggio preciso, conciso e al tempo stesso allusivo di una realtà a più strati. Il motivo è un topos della poesia 101

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