dicalmente si rivela preservata dalla possibilità di distruzione»16. Del resto, sarà proprio il Contini a farci da guida, col suo Breviario di ecdotica, un libro che sembra scritto lì, nel laboratorio, coniugando, di pagina in pagina, il sistema teorico col diario di lavoro. Il Breviario di ecdotica è quello che ci vuole: ad ogni pagina ci troviamo tra le cose, dove il discorso prova e riprova la definizione di problemi strutturali in materie e situazioni diverse, e dove, nella logica con cui persegue la nuova formulazione, rivede anche se stesso e arriva a operare restauri nella propria lettera. Questo può accadere perché il libro non è sistematico, non ha nulla della preordinata convenienza del manuale: è formato di momenti di lavoro e riflessione, momenti diversi, datati, circostanziati, riprodotti come sono intervenuti - «ci mancherebbe altro che si dovesse rifare la propria vita»17 -, in diversi impegni e casi della professione: scavi in antiche scritture, progetti d'edizione, esperienze d'antologista. Non si rifà la propria vita, è pacifico; ma è singolare che a denunciare questa impossibilità sia l'autore di un Breviario, e che lo faccia, nell'awertenza, come· se paventasse il contrario: «ci mancherebbe altro». Significa - e sta in questo la singolarità - che il libro contiene parte della sua vita, per meglio dire poche o tante sostanze e vicende del lavoro cui ha dedicato e ancora dedicapromettendone «altro e nuovo» - la sua vita. Così, se questa non si rifà, accade che sia il lavoro, che nel libro si vede come s'è svolto, a rifare se stesso, a ritornare da un punto o da un altro su cose passate, compiute o appena accennate o lasciate cadere in una situazione diversa, a ritornare - come in realtà è tornato - su queste cose per avvalorare o rivedere il procedimento e la prova, per precisare, completare, restaurare. La metodologia e il sistema non si enunciano mai - in nessun tratto, in nessun termine -a priori: si stabiliscono in una rigorosa coerenza dell'applicazione e delle sue ra86
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