ternativa è stata rilevata con acutezza da Smolovich, che individua nella equivalenza proposta una strada che conduce al concetto di riparazione di M. Klein. Se Freud omologa la riconciliazione al restauro (Herstellung), la Klein si servirà inizialmente di Wiederherstellung per designare la riparazione. Negli scritti maturi il termine sarà sostituito da Wiedergutmachung. Laplanche e Pontalis ci informano sul fiorire di vocaboli che servono a indicare la riparazione nei testi della psicoanalista e su come essi configurino un panorama di accezioni, derivato dalle differenze semantiche, che non è unitario. La Klein, come del resto l'insieme degli autori postfreudiani, abbandona il concetto di riconciliazione per adoperare quello di riparazione, ricavato dalla sinonimia freudiana tra riconciliazione e restauro. Nella letteratura successiva scomparirà la riconciliazione e la riparazione sarà frequentemente nominata restauro. - S'impone a questo punto una domanda: sono questi concetti effettivamente interscambiabili? Niente consente, a mio avviso, di omologare il concetto freudiano di riconciliazione con quello kleiniano di riparazione. Non lo consente in primo luogo la teoria. Ho cercato di mostrare che la riconciliazione dev'essere interpretata prevalentemente come un principio regolatore dell'apparato psichico nel contesto della teorizzazione complessiva di Freud, e non come un meccanismo. È noto inoltre il divario esistente tra la teoria della Klein - sia che questa· venga intesa come teoria a sé che come modello che sviluppa un'area delle concezioni freudiane - e la teoria freudiana stessa. Non lo suggerirebbe nemmeno la clinica, nella quale si misurano gli effetti del divario menzionato. È tuttavia possibile e proficuo, attraversando le differenze, identificare un nucleo di convergenza che si proiettà oltre la superficiale còmunità semantica. Esso può essere riconosciuto in ciò che la Klein chiama il «paradosso» della riparazione, che consiste nel fatto 71
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