Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

dunque, che ogni sottolineatura e ogni scelta rispecchierà un'interpretazione e una decisione teorica. Si prenda ad esempio il denso seritto su Nevrosi e psicosi del 1923. Freud affronta l'intreccio di rapporti creato dalla postulazione dell'esistenza del Super-Io, che riceve influenze dall'Es e dal mondo esterno, ma costituisce simultaneamente un modello ideale verso il quale puntano gli sforzi dell'Io. Questi sforzi riguardano la possibilità di riconciliazione tra i vari rapporti dipendenti che l'Io intrattiene. Una linea interpretativa, molto ben rappresentata nella Psicologia dell'Io americana, metterà l'accento sulla riconciliazione (anche senza raccogliere il concetto in modo esplicito) come una funzione, una capacità o un'attività dell'Io che dipende strettamente dalla forza relativa della sua organizzazione. Si possono trovare a conforto di questa ipotesi diversi punti di ancoraggio nell'opera freudiana. Eppure, una tale interpretazione è, a mio parere, estremamente limitata, non contestualizza il concetto e misconosce alcuni problemi che Freud non mancò di considerare. Citerò, per ragioni di economia espositiva, solo due problemi ricavati dal testo appena menzionato, a sostegno di ciò che è stato detto innanzi sul significato e l'importanza delle scelte. Se da una parte - nello sviluppo teorico della Psicologia dell'Io - si mettono in evidenza gli sforzi dell'Io per riconciliare i suoi vari rapporti dipendenti e si subordina il risultato alla forza relativa della sua organizzazione, dall'altra si ignora che l'Io cede la propria unità o si deforma pur di evitare una rottura dell'equilibrio in una direzione qualsiasi. È così che Freud introduce nella teoria l'antecedente di ciò che evidenzierà successivamente sotto il nome di clivaggio, scissione o divisione dell'Io (cf. Il feticismo, 1927, La scissione dell'Io nel processo difensivo, 1938, il cap. VIII: «L'apparato psichico e il mondo esterno» di Compendio di psicoanalisi, 1940). Viene per altro adombrata, in questa stessa sede, la nozione di ripudio, 68

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==