Il restauro sanitario Quella del restauro è un'operazione eminentemente nostalgica, volta dunque a negare l'usura del tempo e l'irreversibile separazione dalle cose che ci furono care o da quelle in cui, pur non avendone avuto conoscenza diretta, ravvisammo i modelli ideali dei nostri corruttibili oggetti d'interesse e d'amore. La riparazione a cui vengono chiamati i medici e gli psichiatri ha quasi sempre questa connotazione nostalgica e restaurativa, quest!=l pretesa di padroneggiare la natura e la storia. Una frattura perfettamente rinsaldata, un'abrasione cutanea risanata, un'alopecia superata, un nervo reciso e ricostituito possono, nella medicina del corpo, dare l'impressione di un vero restauro, ma già una banale malattia infettiva, benché guarita, per la induzione di anticorpi, muterà anche se di poco lo stato precedente. In analogia con gli scopi delle altre specialità mediche, per i quali si tratta di restituire la salute ad un organismo malato, la funzione ad un organo invalidato o ad un arto paralizzato, anche lo psichiatra potrà confidare di porre riparo ad una condizione depressiva, ad uno stato di eccitamento, a deliri o fobie, con farmaci o con un agire intenzionalmente psicoterapeutico; e riuscirà così forse a dare un ristoro nella sofferenza, una riparazione compensatoria, ma non potrà assolutamente contare su di un restauro nel senso di farlo tornare proprio come prima, perché un simile programma comunque irrealizzabile, sarebbe, qualora per pura ipotesi possibile, del tutto fallimentare. Mai, infatti potrebbero essere cancellati dalla coscienza o dal nostro inconscio i segni dei precedenti travagli, che determinarono particolari vulnerabilità e compensi e sviluppi particolari; e se anche si riuscisse paradossalmente a ripristinare la condizione precritica, l'operazione risulterebbe tutt'altro che salutare, perché in quella condizione esistevano, sebbene sommessi, i presupposti della successiva evoluzione morbosa. 58
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==