gelata (benché a mezza estate) davanti alla porta della camera del padre da cui teme di veder uscire, per scacciarla, Venere o Cupido o Ganimede, le figure irrompenti di un godere che il figlio fantastica indipendente dalle distinzioni di sesso e anche da ogni metro di realtà. La figlia ha un'impressione di disordine, di informe. Vede il padre (che gode) come "troppo occupato" (così gli analizzanti si lamentano dell'analista troppo preso per interessarsi davvero alle loro minuzie). Un nuovo ordine celeste prende dunque corpo in Bruno nell'attenzione portata ai minuti e abietti fatterelli del piccolissimo centro dell'infanzia di Giordano, sulle pendici del monte Cicala49 : È nominato il padre Gioan Bruno e circostanziato tra l'altro: 1) che Ambroggio, un vicino di casa, l'unico dei conoscenti ricordati colto nell'atto di copulare, spaccia e spedisce il suo negozio con la moglie (sembra quasi che debba inviarle un pacco postale più che unirsi a lei), ma non la ingraviderà questa volta ma la prossima quando il «porro cotto che mangia al presente con la sapa e pan di miglio» sia convertito in seme; 2) subito dopo che «al figlio di Martinello spuntano i peli de la pubertade» e «comincia a gallugargli la voce», con richiamo così alla sospensione dell'«atto genitale» e all'età della latenza. Mentre il disordine o l'informità del mondo è l'effetto dell'occupazione (disordinata, amorosa) del padre, il frutto di dispendii sempre maggiori cui contrasta l'insediamento, accanto alla Verità, della Prudenza, il nuovo ordine del mondo registra, per iscritto, eternizzandone la memoria, e riscatta, le cose minime, le cose basse (Joyce) e dà alla figlia il senso di essere ascoltata: «E per questo vuoi, o Mercurio, che io non mi sgomente per cosa minima o grande che mi accade, non solo come principale e diretta, ma ancora come indiretta ed accessoria; e che Giove è in tutto, e colma il tutto, ed ascolta tutto»50 • Joyce-Bruno: è lo stesso processo di riabilitazione del 40
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