carnarsi un soggetto, passa attraverso il restauro del padre, cioè la riparazione delle falle, delle ferite inferte alla sostanza vivente dal rappresentarsi del suo godimento illimitato. Il programma di Bruno, togliere dal cielo le antiche co� stellazioni che documentano i peccati del padre, Giove, per inscrivervi documenti di virtù, interpreta il credo di Joyce: all'inizio c'è lo snot green sea, il mare verde-sperma, e l'«introibo ad altare dei», penetrazione e godimento del padre. Ma Ulysses è l'equivalente moderno, è la stessa cosa dello Spaccio di Bruno e il capitolo Itaca soddisfa alla fine alla stessa condizione posta da Bruno e da Freud per il ripristino delle teorie sessuali, la condizione che Ariosto espresse nei versi che siglano l'inizio e il corso della celeste esplorazione del Nolano: «Chi salirà per me, madonna, in cielo / A riportarne il mio perduto ingegno?»45. La questione è di struttura. I due inizi della vita sessuale, la questione dei due culmini visibili in cui trovano rappresentazione, lasciano la loro impronta su tutto. Bruno raccoglie, negli Eroici furori tutte queste impronte: è l'impronta di un cuore bicorne che ripete in mezzo al petto la bipartizione delle cime del Parnaso ai cui piedi, come sottolinea Seneca, si svolge la vicenda di Edipo; è la «lettera di Pitagora», la Y atta al discrimine bicorne che nella sua divaricazione cuneiforme mostra un volto truce mentre nell'affinarsi terminale unitario largisce buone prospettive. E questo carattere è per il giovane «poco esperto e prattico» il segno della ragione incerta ed ancipite che rende dubbioso il suo cammino46 . L'Amore, l'amore già cortese e petrarchesco, l'amore che divide l'amante dall'amata è quello che Bruno chiama l'Amore che precede47 • Con questo amore antecedente a tutti i nostri amori, di cui le teorie infantili svelano la natura violenta e sopraffattoria, si tratta di fare i conti. E Bruno ci dà la sua versione di questa scena primitiva48, immaginando una figlia semicon39
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