Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

era eseguita su strumenti differenti, con manualità meno evoluta, entro diversi orizzonti espressivi, significa porre questioni inessenziali rispetto alla sua concezione idealista di un'opera come valore estetico la cui essenza sta al di sopra degli accidenti di carattere contingente. Secondo il nostro interprete eseguire una sonata di Haydn su un fortepiano, tenendo conto del fatto che Haydn non era un virtuoso della tastiera, significa penalizzare la potenziale bellezza ivi racchiusa, che proprio grazie ad un intervenuto perfezionamento tecnico-esecutivo può manifestarsi appieno alla nostra sensibilità. Lo stesso vale per la musica orchestrale sei-settecentesca. Il tardo Ottocento ha instaurato una tradizione esecutiva basata sull'apprezzamento per un corposo amalgama orchestrale quale si ottiene mediante l'impiego di una nutrita sezione d'archi, una scrupolosa calibratura dei rapporti timbrici fra famiglie di strumenti, un'attenta gradazione dei valori dinamici che l'impiego di un così numeroso organico consente di disporre entro una gamma ricchissima. Aspetti dei quali si sostanzia infine un'arte direttoriale di altissima autorevolezza e, accanto ad essa da qualche decennio, l'arte del tecnico del suono che in stretta collaborazione col direttore provvede a ritoccare, a rifinire nel mixaggio l'imrpagine sonora desiderata prima di immettere sul mercato il disco, rimuovendone le inevitabili, anche micrometriche «imperfezioni». Ripristinare le orchestre del Settecento, raccogliticce e sbilenche nello strumentario, rimettere in uso strumenti tecnicamente più rudimentali, fiati, archi dai quali è possibile ricavare una varietà sonora assai più limitata, meno pronta alla grande flessibilità imposta dagli standard interpretativi oggi vigenti, significa buttare un'enorme quantità di acquisizioni della civiltà musicale odierna, acquisizioni che nel loro complesso costituiscono la base dell'insegnamento musicale impartito nelle moderne scuole di musica. In gran parte analogo è l'ordine di argomentazioni che viene addotto in 160

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