Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

na, la teoria del pene come contrassegno del vivente, sono stati ripristinati. Qui bisognerebbe fermarsi. Ma la difficoltà di ogni restauro sta appunto nel fermarsi. L'immagine iniziale del dondolo formato dalla madre e dal bambino che unito a lei le sta di &-onte introduce il bilico cui porta la questione del restauro tra la manipolazione tecnica posta di continuo di &-onte al problema del confine e del limite, e lo sfondamento verso l'origine, il ritorno all'inanimato, ma l'inanimato vivente, minaccioso dei semi innumerevoli e dispersi del godimento del padre. Gratta gratta, in ogni restauro c'è la tentazione, come nella potatura di un giardino, di andare avanti, fino alla distruzione, attraverso la forma, della vita stessa dell'albero. Il regalo cui la paziente riverginata si appresta è quello crudele e definitivo della vita cui l'amore per la madre la sospinge inducendola a penetrare nella propria origine con lo spermatozoo cui cede il suo io. La pittura in questo senso si rivela più smodata della musica. La musica traduce ed esegue ciò che è già scritto. La pittura disfa ciò che esiste e si spinge fin dentro l'origine: diversamente dallo spartito la gonna non è dipinta ma da dipingere, pagina bianca quindi e senza scale da ripercorrere obbligatoriamente. Ma la gonna da dipingere è anche la gonna da cucire: disfatta quindi, vicina al niente dei filati che la compongono. La pittura porta con sé, nella sua tecnica, una sorta di macchina di "smontaggio" che sarà il restauro a mettere in esecuzione stabilendo un legame amoroso, clandestino e infedele, con l'angoscia che al non artista interdice di usare i colori per dipingere. La tecnica, cui il bambino affida la propria custodia nel luogo della fobia, sconfina facilmente nell'angoscia. E l'angoscia da cui sovente il soggetto è preso davanti alla prospettiva di un semplice lavoretto artigianale assume a volte i caratteri intensi e sconvolgenti di una dissociazione psicotica, di una trascolorazione, di un avvelenamento cioè del mondo circostante. 14

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