mune, soprattutto in questo caso, dal rischio di alimentare il solito circolo vizioso, essendo il modello culturale che giustifica la conservazione documentato proprio dalle lezioni conservate, e l'identificazione del diasistema del testo fondata su congetture suggerite dal diasistema stesso. Esempi di questo tipo sono producibili in quantità; basti, qui, aver rilevato la problematicità che accompagna, inevitabilmente, la costituzione del testo. È proprio questa fondamentale problematicità che induce ad affermare, a ragione, che «l'edizione critica è per sua natura provvisoria, mai definitiva»53• Fabio Stok 125
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