Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

le: ed è quello che generalmente avviene, quando l'editore risolve i guasti e le lacune della tradizione di un determinato testo, sulla base dell'usus scribendi che egli attribuisce all'ambiente nel quale è stato prodotto il testo stesso. Operazione legittima, ovviamente, ma che risulta frequentemente complicata, in filologia classica, dal fatto che l'usus scribendi (o, più in generale, il diasistema), è definito convenzionalmente anche a partire dal testo in esame. Esiti di questo tipo, fondati sostanzialmente su circoli viziosi, sono più frequenti di quanto non si ritenga: un esempio specifico, che tocca problemi di attribuzione dell'opera, è quello costituito dall'Octavia, tragedia di autore sconosciuto che è stata tradizionalmente attribuita a Seneca, e che anche in edizioni recenti continua a vedersi attribuiti moduli stilistici ed espressivi senecani, suggeriti per congettura dalle tragedie autentiche di Seneca (ne ha parlato, in un convegno svoltosi lo scorso anno a Palermo, Giorgio Brugnoli). In un caso di questo tipo, probabilmente, solamente un prudente conservatorismo, almeno in una fase preliminare, può offrire elementi utili alla definizione del diasistema dell'autore di questa preatexta. In altri casi, però, è il conservatorismo a riservare le insidie maggiori (alimentando il famigerato Korruptelenkult). Un esempio significativo, in questo senso, è costituito dalla Aegritudo Perdiccae, poemetto di età tardoantica del quale resta un solo manoscritto, fortemente corrotto. Giuseppe Giangrande, in un dibattito sulla recente edizione teubnerfana dell'opera, curata da Loriano Zurli52 , si è mostrato propenso ad accogliere, nel testo, lezioni che sono state generalmente giudicate corrotte (anche da Zurli, che pure si è mostrato, nell'edizione, piuttosto conservatore), a partire dalla considerazione della lingua ipotizzabile per l'ambiente a cui l'opera è attribuita, l'Africa vandalica del V o VI sec. d.C.. Una soluzione di questo tipo è ovviamente legittima, ed è stata spesso proposta per testi tardoantichi, ma non appare im124

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==