Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

volgente di un qualsiasi, ipotetico rivivere in prima persona esperienze compiute: la voce di Walter, dice Bloch, ha l'effetto di un volto che si affacci alla finestra velata a notte della capanna. La narrazione-confessione di Berta ricade così, per il tramite del narratario (onde Bloch adopera la designazione iperbolica di «déjà vu dell'altro»), nel male oscuro che mina la sua tranquilla solitudine coniugale, una sorta di relitto minacciato della «solitudine di bosco» da lei colpevolmente abbandonata. «Berta - scrive anzi Bloch - sta nel luogo di cui racconta, la felicità del suo matrimonio è solo un'oleografia nella stalla in cui vivono gli animali, il cane e l'uccello»11 • L'idillio, incipit della fiaba, è in verità la sua sbiadita prosecuzione, secondo uno di quei giochi di prestigio così cari a Tieck. La fiaba narrata per dir così en abyme da Berta cessa là dove incontra il suo limite naturale, l'esodo dal mondo fiabesco, la rinuncia alla felicità edenica. La vecchia, che appariva inizialmente come la proverbiale strega delle fiabe, si rivela in realtà depositaria di questa beatitudine piena e negletta; la strega è invece Berta stessa, questa sorta di «revenant vivente», come la chiama Bloch, in preda a un'inquietudine che ne mette continuamente a repentaglio l'identità: inquietudine che si ripropone nella malattia mortale con cui reagisce al ritorno del rimosso. Il ritorno allo scenario consolatorio dell'idillio si rivela infatti intollerabile, precipitando nella tragedia - o meglio svelando la tragedia che nasconde e su cui si regge, l'incesto12 . L'enigma svelato non produce quindi un'agnizione, ma si avviluppa nel mistero dell'hic et nunc; il sovraevidente dimenticato riporta a un sovraevidente sempre dimenticato, la traccia che pare resuscitare il passato illumina invece il punto d'innervazione del soggetto inaccessibile allo sguardo, quel «punto cieco» (blinder Fleck) che istruttivamente, all'inizio, Bloch confonde con la «macula lutea» o «macchia gialla» (gelber Fleck), il punto della retina vice91

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