Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

malo, che se in uno consiglio catt1vo avessi avuto lo effetto buono». 36 Questa esigenza di muoversi «con buono consiglio» induce Guicciardini, nella Storia, a un impiego particolare della inclusione, nel testo narrativo, secondo l'uso classico, dei non numerosi «discorsi». In lui, tuttavia, a differenza che in Cesare e Senofonte, essi non hanno di solito un contenuto e una finalità suasori e incitatori, ma si configurano, per la frequentissima modalità di presentarsi abbinati, e spesso contrapposti, come tensione dialettica tra le diverse opinioni di chi li pronunzia, in vista della ricerca della soluzione, se non ottimale, almeno, probabilisticamente, migliore: Queste furono le parole di Pagolantonio [Soderini]. Ma in contrario Guidantonio Vespucci, giurisconsulto famoso e uomo d'ingegno e destrezza singolare, parlò così [...];37 Monsignore della Tramaglia parlò in questa sentenza [...]. Ma in contrario il principe di Oranges 1, ' [ ] 38 par o COSI ... ; [Antonio Grimanno], uomo di grande autorità, parlò in questa sentenza... .Ma in contrario parlò [Marchionne Trevisano]. 39 Ma più ancora che in questi, e in altri discorsi contrapposti, che trovano un modello nelle autobiografiche Accusatoria e Defensoria,40 scritte al tempo della prima caduta in disgrazia, dopo la cacciata dei Medici, il desiderio di Guicciardini di non trascurare la «diversità dei pareri», i «diversi consigli», fa sì che assai sovente egli metta in evidenza le alternative insorte nel corso delle discussioni volte a decidere; né manca di sottolineare, se è il caso, che più che la ragionevolezza della scelta compiuta, ha prevalso l'ascendente o addirittura l'autorità di chi l'aveva propos�a: 82

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