Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

che; gli aspetti del personaggio possono solo essere delle «funzioni» (ibid., p. 115). Queste ultime, che equivalgono alle «sfere d'azione» in cui un personaggio si muove, sarebbero poco numerose, tipiche e classificabili (ibidem). Si dia un enunciato narrativo, composto da un predicato e da un soggetto: la narratologia funzionale ritiene che solo il predicato è essenziale alla storia. È vero che, per altro verso, anche il soggetto potrebbe dirsi indispensabile, come «procedimento» per collegare e raggruppare i motivi(= le azioni), come «filo conduttore» che permette di orizzontarsi nella loro massa(Tomasevskij 1928, trad. it. pp. 337 e 340). Resta nondimeno evidente come l'eroe sia subordinato alle azioni: egli è il mezzo per collegarle, oppure il portatore di un motivo(o anche la personificazione del legame tra motivi). Insomma, il personaggio esiste solo nella misura in cui è inevitabile: l'azione di uccidere implica un uccisore, quella di sedurre un seduttore, e così via. Gli elementi che concorrono a formare la «psicologia», il «carattere» del personaggio non vanno al di là delle presupposizioni o proiezioni indotte dalle azioni stesse. Il che appare senz'altro discutibile; ammessa l'omogeneità tra azione e agente-e dunque ammessa una concezione unaria, pre-nietzscheana e pre-freudiana, del soggetto -, il narratologo si trova davanti a un dilemma: o assegna etichette estremamente generiche(come «uccisione», «contratto», «innamoramento», ecc), e in tal caso il suo modello ha una debolissima forza esplicativa; oppure s'impegna a decifrare la semantica dell'azione, e in tal caso compie una scelta interpretativa: come bisogna riscrivere, ad esempio, il predicato, uccidere, per indicare il gesto con cui Karl Moor sopprime Amalia, nel finale dei Masnadieri di Schiller? Estrema volontà di annientamento, sacrificio e preludio all'espiazione, coazione di «amore e morte»? Si dirà che è sempre possibile distinguere il livello denotativo (IaBedeutung) di un'azione e i livelli connotativi(i Sinnen). Ma il punto è che un «denotativo» ridotto 38

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==