Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

Retorica del personaggio È forse prematuro parlare di una «svolta retorica» (rhetorical turn) nel campo delle riflessioni sul linguaggio. Ma l'affacciarsi di questa etichetta - che si aggiunge e tende a includere quella di pragmatic turn, messa in voga alcuni anni or sono - è la spia di trasformazioni profonde, divergenti e incontestabili. La descrive efficacemente un neologismo - retorizzazione - che oggi vede crescere costantemente il suo grado di legittimità nel momento in cui si applica tanto alla filosofia quanto alle diverse scienze. La retorizzazione della scienza, che viene attribuita discutibilmente a Kuhn; la parentela tra metafora e modello scientifico (Black, Hesse, ecc.); la riabilitazione delle tecniche argomentative, da Perelman a Habermas; a ciò va aggiunta l'attenzione che la linguistica (Ducrot) e la semiotica (Lotman, Eco) dedicano ormai da un po' di tempo al linguaggio figurato e all'argomentazione. Tuttavia, nell'ambito di queste ultime discipline, la svolta retorica sembra destinata a incontrare resistenze forti e durevoli. Dopo aver addomesticato le istanze del pragmatismo, obbligando la molteplicità dei contesti e l'eterogeneità dei soggetti a depurarsi nel filtro dell'istituzione, la semiotica esita ad accogliere la nuova ondata «barbarica». Sarebbe costretta, come mai prima, ad affrontare i fenomeni di instabilità, di polisemia, di interazione comunicativa: dovrebbe riconoscere al linguaggio 36

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