Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

Queste però [le bollicelle] non vengono così folte che la trasparenza dell'aceto per esse s'alteri, e particolarmente dal corallo, il quale ove non sia finissimamente polverizzato si risolve più a stento. Più tenere son le perle, onde la copia delle bollicelle in esse è maggiore. (p. 145) Per questo ritmo frequente dell'istanza narrativa può accadere- come s'è visto - che l'esperienza si svolga per incidenti più o meno puntuali, ma scientificamente rivelatori: cose che capitano e che valgono- sostituiscono nel testo- la modalità e la lettera della dimostrazione. Eccone uno non provocato, un incidente vero e proprio, raccontato a distanza di tempo, sebbene il soggetto della narrazione sia dentro l'esperimento e partecipante. Bisognava mettere un «pezzuol di neve» in un vaso pieno del solito argentovivo, per osservare la velocità con cui la neve si scioglie nel vuoto; una prima volta l'esperimento aveva dato una velocità incredibile; bisognava ripeterlo: si prese un pezzo di neve più grande, «formato rozzamente in cilindro», e si cercò di spingerlo sotto il mercurio contenuto nel vaso, per poi fare il vuoto: Ma essendo, non so come, scappato di mano a chi l'immergeva e sì ritornato a galla, si vedde che in quel solo atto d'immergerlo, l'argento n'avea mangiata una gran parte, l'acqua della quale si vedeva tornare a galla sopra 'l medesimo argento. Così ci accorgemmo che quel che aveva strutto sì velocemente il piccolissimo pezzuol di neve nella prima esperienza era stato l'argento e non altrimente il voto, sì come pareva a prima vista. La forma narrativa segna con gli elementi minuti del suo . lessico fino i dati da registrare scientificamente: si scopre che l'argentovivo mangia la neve, e allora si può concludere che questa per sciogliersi nell'aria e nel vuoto ha bisogno dello stesso tempo; infatti: 27

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