Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

· possibilità di conoscere se stesso. Nel lavoro scientifico qui registrato di pagina in pagina con tanta accuratezza, il valore tempo è logicamente oggetto di considerazione e di calcolo e costituisce le misure . o gli ordini di misure occorrenti in molte esperienze; misure scandite da vari strumenti, che sono «più sottili sminuzzatori del tempo» dei «più squisiti orivoli», e dei quali si danno la dichiarazione e la figura. Ma ci sono i valori temporali compenetrati dalla scrittura: sono formazioni e scansioni di un «tempo umano», disseminate nel testo, percepibili anche in minimi frammenti. Talora è possibile riconoscere questi ·valori in precise funzioni mimetiche di racconto, attinenti al rilievo storiografico (al «costume di storicamente narrare») dei Saggi, in veri e propri «modi referenziali», che «rifigurano» - la problematica di. Ricoeur potrebbe confermare - il «tempo umano»18• Per dire, invece, una percezione dello stesso tempo meno distinta, ma efficace e diffusa nel lavoro del testo, si possono enumerare dettagli come un valore lessicale, un sintagma, la denominazione analogica di qualcosa che si noti o si scopra, il rilievo che assumono alcuni vocaboli e il loro rapporto in un enunciato, in un periodo, alcuni modi, tra i tanti, in cui la funzione diegetica - fuggevolmente o con segno più sicuro - sottentra alla formulazione del concetto, all'indicazione del dato scientifico. Si osserva uno strumento di cristallo «che serve per conoscere le differenze dell'umido nell'aria»: Quivi adunque il sottilissimo umido che è per l'aria, invischiandosi a poco a poco al freddo del vetro, prima a modo di sottil panno lo vela, indi per l'avvenimento di nuovo umido in più grosse gocciole rammassato fluisce e giù per lo dosso sfuggevole del cristallo sdrucciolando, a mano a mano distilla. (p. 73) Le differenze da stabilire sono oggetto di calcolo matema20

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