Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

al «ventre» infetto, fino alle fogne (come in Hugo), fino agli «scannatoi» (come in Zola). Però, dalla Serao a Natoli, da Dumas a Leroux, da Dickens fino ai fumetti di Chester Gould, creatore del memorabile Dick Tracy, la città è sempre anche la splendida Babele di un sogno intriso di fiabesco orientale, è sempre l'amata giungla notturna in cui vive con gioia il piccolo Gavroche, santo protettore degli errabondi urbani. Il fango e le brume di cui Dickens riempie, anche metaforicamente, la sua Londra, non impediscono di stupirsi di fronte alle strade piene di meravigliosi balordi, agli alberghi in cui si affollano portentose presenze, alle bettole dove inconfondibili bricconi tramano destini subito degni di essere narrati. L'odio e l'amore si mescolano in questi resoconti puntigliosi, e spesso il narratore d'appendice, approssimativo negli intrecci, ripetitivo nella creazione delle vicende e dei «caratteri», si rivela minuzioso interprete del tessuto urbano, che a volte sa rendere con una appassionata esattezza negata alla grande letteratura. Con i fumetti e con il cinema, poi, il desiderio di raccontare la città si fa spesso vivissimo e dominante: Yellow Kid e Little Nemo sono anche due intense dichiarazioni d'amore per la città, e i due bambini protagonisti di queste due fulgide avventure, agli albori della storia dei comics, descrivono strade, tetti, soppalchi, piazze, palazzi, stili. Nei fumetti «popolari» che sto esaminando, la città è solo temuta, solo detestata, solo guardata con occhi di incubo: e infatti gli eroi positivi abitano (o sognano di abitare) in altri luoghi, nei suburbia verdi e lindi, nelle campagne che si lasciano lambire da un mare per nulla inquinato, nelle isole del turismo di lusso. In Martin Mystère la denuncia contro la città si fa denuncia contro il pianeta: il protagonista abita in un angolo di New York che sembra ritagliato da un racconto di Washington Irving e, in un episodio della «serie» Nostra terra dei misteri5, vive un'avventura programmatica e riassuntiva. La 191

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