Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

padri «insospettabili» e di ragazzini aggrediti da quell'appellativo, «a luci rosse», in cui si concreta la volgarità inarrivabile dei giornalisti che scrivono le cronache. Queste quattro pagine hanno un sapore beffardo, riassuntivo e paradigmatico. Dicono di come l'infanzia, da sempre «può pagare», oppure «deve pagare». Perché un fumetto, sostanzialmente lontano dai risultati spesso assai alti dei «comics di qualità», un fumetto che può dirsi «popolare», è capace di demolire le quiete pigrizie percettive dei cronachisti coperti da testate prestigiose? Si può cominciare da questa domanda, che forse non riceverà nessuna convincente risposta nell'insieme delle presenti note, dedicate allo «stato delle cose» del fumetto popolare edito in Italia, ma soprattutto intenzionata a cogliere certi sintomi, a fiutare alcune tracce. Mack2 di Carlos Trillo e Gustavo Triga, è una storia divisa in episodi «autoconclusivi», pervenuta, mentre scrivo, ad una specie di provvisoria, oppure definitiva «sosta», con la protagonista (agente in borghese della polizia di una metropoli che potrebbe essere una New York del Libano) costretta a porsi un interrogativo inderogabile. Mack è una ragazza atletica e beffarda, che profonde violenza e cinismo nel combattere la Mafia Galattica, con una crudeltà glaciale e coerentissima: nella quinta avventura cerca di appurare se Attila Williams (una donna anche questa), immensa e potente Capomafia, è malata di cancro. (Fig. 2, a, b). La polizia intende impadronirsi rapidamente della notizia per prepararsi in tempo a una guerra di successione. Poi, per un errore compiuto nella analisi chimica, Mack scopre di essere, lei stessa, malata di cancro e con soli sei mesi da vivere. Mack non è facile da interpretare: lo sfascio complessivo entro cui le cinque puntate, apparse fino al momento in cui scrivo, sono immerse, si propone in un delirio che sembra voler deridere, ma anche superare, la durezza delle cronache quotidiane. Mack cattura un ragazzo bello e inerme per sfruttarlo fa187

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