Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

Non credo che vi si possa anticipare qualcosa dell'écriture automatique dei surrealisti. Il flusso dell'immaginazione viene continuamente segmentato da atti volontari (la polluzione, il riaccendere la candela, l'inventario minuzioso dei dettagli, la rilettura...). L'essenziale sta qui: che la scrittura emerge come un nodo, o meglio: una zona del corpo - zona insieme esterna e interna al corpo, al suo delirare e al suo agire; incollocabile, come le delizie che enuncia. La folgore Ancora questione di nodi: o di luoghi. Per esempio, andare alla ricerca dei punti di scrittura - punti lessicali, sintattici, tematici - dove le due formulazioni Eros e Thanatos mostrano l'incrocio e l'interscambio: per dirla in una parola: come agiscono dentro il Racconto globale. Uno, intanto, è la foudre, la folgore, strumento di alte opere di ingiustizia nelle trelustine e nel finale diluliette. La sorella virtuosa viene uccisa, e deformata da un fulmine, che però opera in maniera diversa nelle diverse versioni. Nelle Infortunes, entra attraveso il seno destro ed esce dalla bocca di Justine. Nei Malheurs, il percorso cambia: penetrata ancora dal seno, la folgore stavolta sorte dal mezzo del ventre. Ma al termine della Nouvelle Justine, penetra per la bocca e riesce dalla vagina. Come osserva giustamente Philippe Roger (Sade: la philosophie dans le pressoir) la folgore sadiana si propone ironicamente come un'altra verità, rispetto al fuoco che, per tradizione retorica o pia, gli dei scagliano dal cielo per ristabilire in extremis la giustizia. Quest'altra verità ha la forma di un Witz. Il fulmine parla tanto nella terzalustine quanto inluliette, la lingua del motto di spirito, giacché penetra nel corpo della ragazza dalla bocca per uscirne dalla vagina, collegando 167

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