Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

«Scrivete quell'eccesso... » Sade è pornografo appunto perché scrive, come dichiara il suo titolo d'infamia. Egli designa il punto dove, dice Barthes, si regola lo scambio di Logos e di Eros-eroticien grammaticale, linguista scellerato. Sempre un passaggio di Juliette, per bocca dell'eroina eponima offre più che una propedeutica una vera ricetta di come scrivere il fantasma del godimento. Si tratta, in queste prescrizioni indirizzate a M.me de Donis, di irritare, dilatare il desiderio. Dopo due settimane di astinenza erotica, coricarsi da sola in una stanza buia e silenziosa; sciogliere i freni all'immaginazione, contemplando mentalmente, nei particolari, ogni sorta di sregolatezze senza ritegno. «Dei diversi quadri che vi saranno passati davanti, uno finirà per fissarsi con tale forza che non potrete più scacciarlo né sostituirlo... Il delirio s'impadronirà dei vostri sensi e voi, credendovi già all'opera, godrete come una Messalina... Allora, riaccendete la candela, e trascrivete su un foglio quell'eccesso che vi ha infiammata, senza niente trascurarne. Addormentatevi, e l'indomani rileggete le vostre annotazioni e riprendendo il procedimento mettete quanto altro la vostra immaginazione... potrà suggerirvi per aumentarne l'eccitamento. Fate un corpo sviluppato di quella prima idea, e ricopiandola in bella, aggiungete tutti gli episodi che la vostra testa saprà proporvi... » L'importanza di questo brano non sta tanto nella confusione continua fra immaginazione e pratica, per cui l'una supporta l'altra ma poi vi deborda continuamente e la sostituisce, in una sorta di indistinzione morosa. Significativo è piuttosto il fatto che la scrittura sembri muoversi da uno stato quasi ipnotico («calme... silence... l'obscurité la plus profonde»), preonirico se non onirico del tutto; e che il tableau privilegiato si presenti con una forza, una necessità autonoma. 166

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