Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

Il racconto di Eros e Thanatos Laura in sogno «Toute ma consolation ici est Petrarque.» lei è il donjon di Vincennes, una delle sue numerose prigioni, da dove Donatien-Alphonse-François marquis de Sade scrive alla moglie, anno 1781. «Lo leggo [il Petrarca] con un piacere, un'avidità senza paragoni... Laura mi fa girare la testa, è come se ne fossi figlio, la leggo di giorno di notte, la sogno: senti il sogno che ho fatto ieri su di lei... «Era circa mezzanotte, mi ero appena addormentato, e di colpo mi è apparsa, la vedevo! l'orrore della tomba non aveva alterato la sua bellezza, i suoi occhi conservavano il fuoco di quando il Petrarca li celebrava e i suoi capelli biondi ondeggiavano negligentemente sulle spalle; pareva che l'amore, per renderla ancora bella, volesse addolcirle l'apparato lugubre nel quale si offriva ai miei occhi. 'Perché resti a piangere sulla terra (mi ha detto), vieni a unirti a me. Niente più mali, niente più dolori o afflizioni nello spazio immenso che abito: abbi il coraggio di seguirmi'. A queste parole mi sono prosternato e le ho detto: 'O (madre mia)'. E i singhiozzi hanno soffocato la mia voce. Lei mi ha teso una mano che ho coperto di lacrime, anche lei piangeva: 'Io mi compiacevo (ha aggiunto) di spingere il mio sgt1ardo nell'avvenire, al tempo in cui abi161

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