Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

Come è variamente suggerito da Keynes, grazie a Darwin l'indebita e sviante parabola di una scienza «certa» (da Bacone a Mill), può dirsi chiusa: con il gioco misto deduzione-induzione, predizione-verifica, la scienza, ogni scienza, ritorna all'originario dominio della probabilità e dell'incertezza, di «alcune ragioni per credere», e riapre metodologicamente all'interpretazione a-priori, alla immaginazione di ciò che non è immediatamente osservabile. In questa prospettiva, le due forme basilari della conoscenza, non si organizzano a metodo l'un l'altro irriducibile, né si ritagliano rigidi ambiti d'applicazione; addirittura, come Keynes già rilevava in un inedito giovanile dedicato alle continuità di metodo tra Newton, Leibniz e Darwin, non saranno così dissimili i procedimenti di scienza e arte, per lui «Science or Art» (come recita appunto il titolo di quel saggio). «Sudden insight» e «argument by analogy» (con continuità tra riflessione giovanile e versione definitiva del Trattato) sono per Keynes i capisaldi tuttora validi di un sapere «inconclusive» ma non per questo irrazionale, che può riassumersi in termini di teoria che «ci dice quali ulteriori credenze razionali (rational beliefs), certe o probabili, possono essere derivate dalla conoscenza diretta attraverso un'argomentazione plausibile ('valid argument')». (TP, p. 4), ove per «valid argument» non si intendano le costruzioni «a tavolino» della «logica accademica... legata alla teoria del sillogismo o alla geometria dello spazio ideale»: «valid argument» era quella di Darwin, elaborata dal punto di vista di un «plain man with an obvious argument». Per Darwin, la Teoria si faceva, cresceva e si precisava dentro il linguaggio ordinario, viveva di quest'osmosi; lo stesso procedimento analogico presupponeva e sfruttava la proliferazione verbale e figurale propria delle lingue naturali. In questo senso il discorso scientifico finiva col catalizzare e nutrirsi di istanze non comprese dai linguaggi artificiali, e bandite dalla logica induttiva; finiva col proiet131

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