Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

"filosofo morbido", del Magalotti scrittore perduto nelle fascinazioni della "prosa d'arte", delibatore di sensazioni raffinate, e "odorista" salottiero, promotore di una cultura rococò»2 • Ma la nostra operazione sembra orientata ad estendere l'alone o qualche figura di quel mito anche ai Saggi di naturali esperienze: e qui si vedrebbe la provocazione, perché il testo dei Saggi è dichiaratamente escluso dalla lettura stilistica che coniuga con l'arte la «morbidezza» e la «svogliatura» secentesche, la scienza «piacevole», i «deliri» degli odori e il vario minuto «vibrare» di squisite sensazioni. Questa stilistica si applica specialmente alle Lettere scientifiche ed erudite, alle Lettere sopra i buccheri, alle Relazioni varie: qui trova abbondante materia per formare l'immagine del conte Magalotti scrittore curioso e salottiero, segnato nella sua fervida estenuata sensibilità da qualche tratto decadente, come da un ante litteram propiziatorio. Nella stessa materia o in materie affini il Magalotti compose la lettera e gli oggetti - come un «abisso di luce odorosa», una «tripla allianza d'aromatico, di nobile e di gentile», una mente che, «risoluta» in un «bagno di piacere», e riscattata, «come in un ratto», dall'esteriorità dei sensi, «si ricuoce, per così dire, nella purità della propria essenza»3 -delle sue estasi sensoriali; e questo complica la questione, e comincia a far sospettare un limite del gusto, dell'analisi, nella tendenza a collocare i Saggi di naturali esperienze, e magari anche le Lettere familiari contro l'ateismo, fuori del territorio delle prove e delle espressioni originali. E pensare che i Saggi sono uno dei pochi libri che al Magalotti riuscì di portare a termine, e l'unico che pubblicò, non senza angustia e qualche neghittoso disgusto, per le sollecitazioni e gli appunti che gli facevano gli amici e gli accademici del Cimento, che così lo risarcivano della fatica che gli era costato, a scriverlo e riscriverlo con tanta cura e invincibile ambizione per la forma. Appunto, si dice, la redazione dei Saggi fu sottoposta alla 13

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