Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

Essays in Persuasion). Ma, parentele economiche a parte, vorremmo soffermarci su due autori vittoriani, Charles Darwin e Leslie Stephen, la cui influenza va, a parer nostro, molto al di là di quella resa esplicita dalla citazione consapevole dell'autore, e di quella accordata dai biografi keynesiani «ufficiali» (globalmente poco attenti alle caratteristiche extra-economiche della formazione scientifica e professionale di Keynes). Dietro il metodo economico keynesianò - dal Treatise onMoney alla Generai Theory sta come bene argomenta Anna Carabelli nel suo studio su Keynes9 , il Treatise on Probability, ovvero una lunga, circostanziata riflessione filosofica ed epistemologica sui modi del conoscere e sulle teorie che gli uomini nel tempo hanno via via elaborato. Dietro tale riflessione stanno ovviamente le conoscenze filosofiche di Keynes (in particolare da Leibniz a Mill, come appare evidenziato dal Trattato) e stanno alcune suggestioni teoriche a cui certo non era estraneo il dibattito dei «nuovi filosofi» di Cambridge, Moore, Russe!, Wittgenstein, Ramsay, etc. Ma le istanze portanti di tale riflessione-l'opzione del linguaggio ordinario, «the weight of argument», la riabilitazione «scientifica» della intuizione e del procedimento analogico, la collocazione del «rational belief» entro il dominio della probabilità e non della certezza -ebbero già nel1'Ottocento - precisi riscontri storici proprio in Darwin e Stephen, separati per ambito di lavoro ma solidali in materia di «metodo». 4. La connessione darwiniana. Il peso dell'argomentazione, il peso della teoria. Di Darwin, Keynes conosceva molto bene The Origin of Species, un testo che produsse scalpore e sdegno per le conclusioni sconvolgenti a cui il naturalista perveniva in 128

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