sami anche i l padre si era pronunciato in modo categorico, contro il parere dei tutors di Eton che invece consigliarono a Maynard di concentrarsi sulla matematica. L'avversione paterna alla «specializzazione» matematica (che John Neville aveva abbracciato compiendo studi logici a Londra ed accettando con scarsa convinzione una lecturship in Matematica a Cambridge) e la naturale curiosità ed esuberanza culturale del figlio (dotato in matematica ma «disperso» nei suoi interessi antiquari, soprattutto di Storia e di Filologia medievale, già richiesti come extra-teaching a Eton) si incontrano, e concorrono in modo decisivo alla determinazione di un itinerario intellettuale «aperto», a tratti tortuoso, sottoposto a sollecitazioni diversissime: un itinerario di avvicinamento agli studi economici (dalla matematica, passando per le Humanities) che sarà largamente responsabile della differenziazione profonda tra il Keynes economista e i «fellow economists» suoi contemporanei, e che a suo tempo, curiosamente, anche il padre aveva tentato, seppure con scarso successo. John Neville Keynes, che il destino accademico aveva sospinto verso la logica, si era convinto a mettere a frutto un suo presunto «firm grasp of theory», individuato ed incoraggiato da Marshall, scrivendo un manuale di Studies and Exercises on Formai logie; il suo «destino» di logico e matematico fu però per lui soprattutto fonte di angoscia, di depressione, di insoddisfazione intellettuale, e sue grandi passioni si rivelarono piuttosto la filosofia morale e politica, e l'economia politica ispirata dalla lettura dei Principles di Mill (passioni che avrebbero in seguito ispirato la scrittura di un altro manuale, The Scope and Method of Politica! Economy, pubblicato nel 1891). Questa oscillazione irrisolvibile di interessi, vissuta dal padre in termini di fallimento personale, avrà per il figlio valore di costituzione teorica: e il senso di una complicità intellettuale sottaciuta non tarderà ad entrare nella «mi111
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