Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

tensione di fronte al racconto, il suo sforzo di farsi memore di sé, di riconoscere il nesso che presagisce tra quella «strana storia» e la sua vita. Simboleggiato dalla sterilità che è l'unico cruccio che pareva affliggere la coppia, questo contegno esprime l'ansia di parare gli chocs, e dunque la costitutiva povertà d'esperienza in cui sono confitti i due protagonisti. Il vizio di prolissità, di cui Berta fa espressa ammenda nel racconto, si fonde così con un forzoso avvitamento nella ripetizione, che mostra tutto il suo carico demonico quando la narrazione si apre all'altro. La storia, che non doveva essere divulgata, si riproduce come per demonica partenogenesi, fino a rivelarsi, da fiaba apparente (Berta ammonisce Walter sin dall'inizio di non considerarla come tale), specchio del destino, «contesto colpevole di ciò che vive». Ecberto scoprirà in realtà di non aver mai incontrato che se stesso. La musa della narrrazione, Mnemosyne, si capovolge nell'onnipotenza di Lete. Se «non c'è racconto a cui non si possa porre la domanda della sua continuazione», lo Eckbert muore di se stesso, del suo esser narrato. In tal senso, Der bionde Eckbert valeva forse per Benjamin come «locus classicus della teoria dell'oblio». Secondo la tradizione talmudica, i demoni furono creati il venerdì al crepuscolo, e non poterono avere un corpo perché frattanto era cominciato il sabato. Da allora non cessano di aggrapparsi agli uomini opprimedoli coi loro incubi. L'inespresso che cova nella «camera oscura dell'attimo vissuto»32 , sequestrato nei cunicoli dell'«omino gobbo», vacilla tra la smorfia deformante e senza espressione della vecchia di Tieck e il preludio al risveglio in cui irrompe un «sapere non ancora conscio del passato». Bloch e Benjamin non hanno cessato di interrogarsi, con un sofferto pathos della narrazione, sulla possibilità di un «incontro col Sé» che non si dissolva nell'incubo della vanificazione. Il primo circuendo la «forma del problema incostruibile» con un movimento che, anziché darsi nella 100

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