Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

mano dolore in valore di bellezza (come farà poi il «chimiste» baudelairiano). Resnik tiene presenti tutte queste valenze quando afferma che «il symbolon propone un confronto tra l'essere e il non-essere, tra l'essere del corpo e l'essere del mondo. Uscire nel mondo vuol dire "spaziarsi" (Raumheit), lanciarsi (ballein) verso l'imprevisto, l'ignoto [...] Vivere il proprio corpo animato vuol dire riconoscere i confini, la finitudine»42 • L'invito al viaggio e gli ignoti sentieri... Il Pastore («guide») ha aiutato Eva ad accettare la morte come parte della vita, e, dalla posizione depressiva, accede al processo riparatore di simbolizzazione (rappresentazione dell'assente): «[...] où les morts ont passé. I Nous nous parlerons d'eux à l'heure où tout est sombre, / Où tu te plais à suivre un chemin effacé, / [ ...] / Pleurant comme Diane au bord de ses fontaines / Ton amour taciturne et toujours menacé». D'altronde, Séailles nel suo Génie de l'Art43, parla del valore simbolico in termini, per così dire, vigniani: esso è una «concorde vivante», una «unité sans confusion», una «concentration supreme»44 . Se l'atto fondante del pensiero è la simbolizzazione45, pensiero del tesoro e tesoro del pensiero, nella cura del linguaggio poetico, coincidono in quanto il synballein è dato quale presupposto d'accesso (Bion parla di preconcezioni, protopensieri, per accedere al simbolico, - questo sì, allora, in senso lacaniano). Così il tesoro, come metafora di bene poetico, è contenuto nella Casa del Pastore, a sua volta Custos... Penso che proprio in questa speciale direzione vada inteso il pertinente rilievo di un maestro come Thibaudet: «la Maison du Berger n'est pas seulement un symbole, mais une architecture de symboles»46 . Se il tesoro-simbolo da conquistare implica un epos, una prova iniziatica, il tesoro-simbolo da custodire implica retentio (Binswanger), introiezione da salvaguardare. Un tesoro deve contenersi adeguatamente «come gemma 73

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