indizi del vero indizio, i «chemins effacés» del v. 333 della Maison? Tutt'altro che Chemins qui mènent nulle part - come è stato tradotto in francese, con grave controsenso, il titolo del volume di Heidegger -, gli Holzwege sono «quei sentieri che incominciano al limitare di un bosco e che, man mano che si inoltrano nel fitto, vanno sempre più perdendosi, fino a scomparire del tutto35 . Ma per tanto non sentieri senza meta, poiché l'Holzweg, come preciserà Heidegger, «ha una meta e precisamente il cuore del bosco, dove si trova la legna-bosco (Holz36)». Nel medesimo giro di riflessione si pone irresistibile il senso di questo cammino senza sentiero, di questa erranza dentro e fuori dal solco (lyra/de-lyra): il Pastore ha pur una Casa, un suo tesoro attivabile in quanto meglio custodito ... Grotta e castone... l'abitante delle conchiglie marine... poi la terra madre (patria, Heimat)... incognito sentiero... «où les morts ont passé»... «toujours menacé»... «Solo i legnaioli e i guardaboschi, sapendo cos'è il bosco, sanno che cosa significhi trovarsi su un holzweg: guardaboschi sono coloro che percorrono i sentieri del bosco preoccupati della sua custodia cioè di lasciarlo essere ciò che è, di salvaguardarlo»37 . Eccoci dunque alla strofa centrale, incastonata, della seconda parte della Maison (vv. 197-199) con i verbi «garder», «conserver» e sinonimi. Il «paisible seuil de la maison roulante» (v. 325) è tale in quanto apre alla custodia ed è custodito, in quella reciprocità fra tesoro e castone, contenente e contenuto, di cui s'è già detto. Ma il Pastore, in quanto ha dimora, custodisce: l'essere e il linguaggio, il suo Io-donna e il suo Io-uomo, lacrima, perla e diamante. Singolarmente coincidenti con quelle di Vigny sono le associazioni di Heidegger. Da un lato, l'esperienza dell'erranza e della morte («Ceux qui sont passés et ceux qui passeront»): «[ ...] quelli che vanno per oscuri sentieri. Proprio di questi mortali è l'essere in grado di conoscere 71
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