Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

ronde» nell'agosto del 1834, e la cui decima strofa suona così: Telle au sein d'une grotte obscure, Perle à perle, une source pure Distille son chaste cristal, Et fuyant tout regard profane, Retient son onde diaphane Dans le creux du rocher natal.26 Una scomposizione semica darebbe questi risultati: «dans le creux du rocher» (cavità) appaiato a «au sein d'une grotte obscure» (cavità profonda); «retient» (serbare, trattenere, conservare) appaiato a «distille» (filtrare, purificare e raccogliere), «onde diaphane» (liquidità purissima) appaiato a «une source pure» (liquidità preziosa rappresa). Fra la solidità e la liquidità il «medio» è la perla. Ne deriverebbe in questa copulazione continua, la seguente proposizione nucleare: la poesia è una liquidità rappresa (perla) filtrata e raccolta nelle profonde cavità (si pensi alle frasi di Jung!). Volgiamo ora l'attenzione ai vv. 197-199 della Maison. «Garder», dal germanico 0ward6n («sorvegliare», «badare a»), si appaia a «conserver» (dal latino conservare, da cui servus, «osservatore», «guardiano»: il Pastore, la Casa del Pastore!); «rassembler» (dal latino assimulare, «mettere insieme»: quasi l'etimologia di «simbolo», synballein) si appaia a «condenser», che rafforza l'idea dell'unità. D'altro canto, se si guarda alle varianti, si scopre che in qualche modo esse sono state, prima o poi, tutte investite nel testo: «enchasser» compare al v. 207, «amasser» al v. 137, «concentrer» confluisce in «condenser», «garder» risponde al «conserver» del v. 156. Il tutto culmina nell'immagine dell'incastonatura del tesoro (perla-diamante) - poesia tesoro del pensiero - sul frontone della Casa del Pastore (v. 207). 65

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