Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

possesso di questo segreto, l'uomo basa la sua stessa personalità» 11. Più puntuale nel suo aforistico argomentare, è Elias Canetti, che nel giro di una proposizione opera la quadratura del cerchio: «È caratteristica peculiare del tesoro la tensione fra lo splendore che esso deve irradiare e il segreto che lo protegge»12. Da ultimo, non si può non menzionare il recente lavoro di Luigi Pagliarani, tutto posto sotto il segno della struttura ternaria del tesoro, evocatrice di profondi fantasmi (il figlio-serpente fra i progenitori, come nell'Adamo ed Eva di Raffaello). Il tesoretto (putto-drago) deriva da una coppia (una copula), separa ed unisce ad un tempo. Thesauròs s'apparenta a sauros (lucertola, ma inprimis membro virile); the segnala il femminino: «Il mostruoso connubio femmina-sauro è un nodo che stringe un tesoro. «Ho un luogo interno che non conoscevo. Ora tutto va a finire là (Rilke) »13 • In conclusione, e prospetticamente, il pensiero del tesoro, prossimo all'unità germinativa dell'ordine simbolico, si dispiega discorsivamente secondo due possibilità fondamentali: la conquista e la custodia, generatrici esse stesse di possibilità inventive complementari. Da un lato stanno la Quete du Graal, i Nibelunghi, Balzac, Dumas, Stevenson, L'oro del Reno, Villiers de l'Isle-Adam; dall'altro lato, Coleridge, Vigny, Hugo, Baudelaire, Rimbaud, Pascoli... Non a caso la conquista è dei romanzieri (sequenza diegetica implicita nel mytos), l'enfouissement (il tesoro celato, sepolto, custodito) è del poeta (autoriflessività del segno). 2. Nella Maison du Berger di Vigny- di cui osiamo qui analizzare qualche verso sovrano- il tesoro-poesia si dà, fra l'altro, nelle forme dell'incastonatura, - «come gemma in castone». Sede per la pietra preziosa- per Vigny, 62

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==