Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

sito. Tutto il lavoro filologico di Lorenzo Valla era culminato nel riconoscimento che pers- ino il latino, la lingua perfetta, la lingua della ragione, aveva vissuto un suo lungo ciclo di trasformazioni. Era stato esposto al cambiamento. A un millenario processo di morte e di rinascita. E certamente il Milton classicista e poliglotta ben conosceva questo sfondo. Senonché proprio lo sviluppo di quella coscienza storica che porta a vedere nella lingua un sistema espressivo di significati individuali, ha bisogno di assumere a proprio fondamento quel radicamento nella mortalità come costante immutabile, come dato costitutivo della lingua, nel quale la«voce» del Bardo Miltonico trova ora la ragione delle proprie«sicurezze». L'esser mortale della«voce», infatti, nulla ha a che vedere con l'atto del morire: questo è il tratto decreante che la distingue dalla natura, che è muta. Non immortale, pure la«voce» non può interrompersi, morire. Nulla dice questo in maniera più definitiva dell'invocazione apotropaica del nome di Orfeo, che, dopo quello di Bellerofonte, emerge come in una coda a sigillare questa protasi tra due nomi a specchio. A prima vista si tratta di pura ridondanza: con la richiesta di trovare ascoltatori «capaci», l'invocazione alla musa è tecnicamente compiuta. Non si può scendere di più nel dettaglio e chiedere ancora. Invece, c'è come una ripresa dall'inizio, e capiamo che tutto il tempo, mentre l'abbiamo ascoltata, la«vocemortale» ci ha coperto un altro suono che essa sola udiva, uria«barbara dissonanza» che ora chiede le venga allontanata: Rifiutata l'estasi empirea, verso l'alto, nell'abbandono del nome di Bellerofonte, è ora quella verso il basso, bacchica o orfica, a venire negata. C'è un sublime del perdersi per rarefazione e combustione, dal quale la «voce» si ritrae al suono della parola-campanello, forlorn, e c'è un sublime della caduta, dell'abbandono e dell'appesantimento giù, nella terra, nell'inorganico, dal quale pure la «voce» fugge. Tanto più fugge. La corrispondenza è perfet18

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