Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

questa descrizione è condotta attraverso l'elaborazione del concetto di mente. Mentre costituiscono processi che lavorano a differenti livelli di tipo logico, evoluzione e apprendimento possono essere compresi in relazione alla necessaria unità del loro sistema combinato, unità che è appunto, secondo Bateson, di natura mentale, e che permette di sostituire alla tradizionale concezione evoluzionistica, che identificava l'unità di sopravvivenza con l'organismo (o con la «specie»), la concezione ecologica che assimila l'unità di sopravvivenza con l'organismo-nel-suo-ambiente. La mente non è determinabile «topologicamente»: non sta nel corpo, nell'ambiente e neppure nella relazione fra questi due termini: essa gode degli attributi dell'organismo, dell'ambiente e delle loro relazioni complesse, ma non coincide con nessuno di questi fattori, non «abita» nessun «luogo». Tuttavia essa non è nemmeno trascendente: la mente è la modalità di interazione immanente alle parti che costituiscono il sistema organismo-nel-suoambiente. Non è sostanza ma aggregato di qualità inerenti a «qualunque insieme dinamico di eventi e oggetti che possegga circuiti causali opportunamente complessi e in cui vigano relazioni energetiche opportune»10; essa è il processo di produzione di significato nel mondo, il flusso di comunicazione che si scambia fra le parti di un sistema in evoluzione. Primo corollario di tale definizione è la natura olistica della mente: le caratteristiche mentali ineriscono all'insieme di un sistema in quanto totalità. Non esiste organizzazione gerarchica delle parti, nel senso che nessuna parte del sistema è in grado di esercitare un controllo unilaterale sul resto del sistema o su qualunque altra sua parte. L'interazione fra le parti è di tipo circolare, è strutturato secondo il modello del feedback, obbedisce alle leggi della cibernetica. Secondo corollario: la mente è un sistema aperto. Gli 175

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==